Restrizioni Covid: viaggi all’estero
Hai in programma un viaggio all’estero e vuoi sapere quali sono le restrizioni in vigore a causa del Covid? Ti spiego tutto quello che devi sapere in questo articolo.
AGGIORNATO AL 21/03/2021
A causa della pandemia ancora in corso chi intende viaggiare all’estero è costretto ad attenersi a precise regole per poter pianificare il proprio viaggio nel rispetto delle leggi e per evitare inutili rischi di contagio.
Ti ricordo che fino al 06 gennaio 2021 non sarà possibile spostarsi all’estero se non per motivi di lavoro o di urgenza, come abbiamo scritto nell’articolo fino al 06 aprile 2021 è possibile spostarsi all’estero, tranne verso i Paesi compresi nell’elenco E (vedi sotto).
Il Ministero degli Esteri sconsiglia però di intraprendere viaggi all’estero vista la situazione epidemiologica attuale, eccetto per motivi di necessità.
Inoltre non dimenticare che la registrazione di un aumento dei contagi potrebbe portare i singoli Paesi a imporre nuove restrizioni, le quali potrebbero complicare il rientro in Italia. Ancora di più se si tratta di Paesi extra-UE.
Viaggi all’estero: cosa sapere
Sul sito Viaggiaresicuri del Ministero degli Esteri è possibile compilare un questionario, che dà come risultato il riepilogo delle restrizioni dovute al Covid relativamente al Paese in cui si vuole andare.
Il questionario è soltanto a scopo informativo e per essere sicuri di cosa è permesso fare è consigliabile consultare le schede Paese sempre sul sito Viaggiaresicuri, l’Ambasciata o il Consolato per chi è in partenza oppure la Polizia di frontiera, la Prefettura o l’ASL per chi deve rientrare.
Sulla base del rischio di contagio il Governo ha suddiviso i Paesi del mondo in elenchi contrassegnati da una lettera, dalla A alla E. Questi Paesi sono individuati dall’Allegato 20 del Dpcm 3 dicembre 2020 DPCM 02 marzo 2021.
L’elenco F, inizialmente previsto dai decreti, non esiste più e i Paesi sono stati inclusi nell’elenco E.
Le singole Regioni possono imporre particolari obblighi a chi proviene da alcuni Stati o territori esteri.
Vediamo ora in quale elenco sono compresi i Paesi del mondo e quali sono le regole valide per ciascun elenco.
Elenco Paesi per viaggi all’estero durante il Covid
Elenco A ed Elenco B
Gli unici due Paesi a rientrare nell’elenco A sono San Marino (a partire dal 24 dicembre 2020), e Città del Vaticano, per i quali non sono previste limitazioni.
Attualmente nell’elenco B non ci sono Paesi.
Elenco C
Dal 10 dicembre i Paesi che facevano parte dell’elenco B (Paesi UE) sono passati all’elenco C.
Nello specifico sono:
- Andorra
- Austria (vedi paragrafo)
- Belgio
- Bulgaria
- Cipro
- Croazia
- Danimarca (comprese Isole Faer Oer e Groenlandia)
- Estonia
- Finlandia
- Francia (compresi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte; esclusi gli altri territori fuori del continente europeo)
- Germania
- Grecia
- Irlanda
- Islanda
- Lettonia
- Liechtenstein
- Lituania
- Lussemburgo
- Malta
- Norvegia
- Paesi Bassi (esclusi territori fuori dal continente europeo)
- Polonia
- Portogallo (comprese isole Azzorre e Madeira)
- Principato di Monaco
- Repubblica Ceca
- Romania
- Slovacchia
- Slovenia
- Spagna (compresi territori del continente africano)
- Svezia
- Svizzera
- Ungheria.
Cosa è previsto per questi Paesi?
È possibile spostarsi da e verso i Paesi sopra elencati senza specificare il motivo per cui ci si sposta, tranne il caso in cui le singole Regioni prevedano ulteriori restrizioni.
Prima di partire bisogna sempre informarsi sui limiti imposti dal Paese di destinazione, che è possibile trovare sulla scheda relativa a ciascun Paese nel sito ViaggiareSicuri.
Cosa è previsto per l’ingresso in Italia?
È necessario effettuare test molecolare o antigenico a mezzo tampone nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Italia se si è soggiornato o transitato da uno dei Paesi dell’elenco C nei 14 giorni precedenti all’ingresso.
Non hai la certificazione? Sarai obbligato all’isolamento fiduciario (quella che viene chiamata “quarantena”) e a sorveglianza sanitaria.
Ricordati che bisogna anche compilare un’autodichiarazione.
Nel periodo che va dal 21 dicembre al 06 gennaio 2021, invece, chiunque rientri in Italia dai Paesi dell’elenco C per motivi diversi da lavoro, urgenza e salute è soggetto a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria, indipendentemente dalla sua nazionalità e dalla sua residenza.
Chi entra nei Paesi dell’elenco C oppure vi transita per uno o più giorni tra il 21 dicembre e il 06 gennaio, sempre per motivi diversi da lavoro, urgenza e salute, e poi rientra in Italia anche dopo il 06 gennaio deve sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria.
Se ti sposti per motivi di lavoro, urgenza o salute dovrai sottoporti al tampone nelle 48 ore precedenti al viaggio.
Tutte queste restrizioni Covid per viaggi all’estero si applicano fino al 15 gennaio 2021.
Elenco D
Gli Stati che rientrano in questo elenco sono:
- Australia
- Giappone (dal 06 marzo al 06 aprile 2021 passa nell’Elenco E)
- Nuova Zelanda
- Repubblica di Corea
- Ruanda
- Singapore
- Thailandia
- tutti gli Stati e i territori a basso rischio epidemiologico.
Ci si può spostare o transitare da/per questi Paesi senza fornire la motivazione del viaggio. Prima di partire è sempre bene assicurarsi che lo Stato di destinazione non abbia imposto dei limiti all’ingresso.
Per rientrare in Italia bisogna:
- sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 14 giorni,
- compilare l’autodichiarazione,
- raggiungere la destinazione finale con mezzo privato.
Questa procedura è obbligatoria se nei 14 giorni precedenti all’ingresso in Italia si è soggiornato o transitato dai Paesi dell’elenco D.
Elenco E
In questo elenco sono compresi tutti gli altri Stati. Dal 23 dicembre 2020 anche il Regno Unito fa parte di questo elenco.
Gli Stati dell’Elenco F sono stati tutti inclusi nell’Elenco E.
Si può partire per i Paesi di questo elenco e si può tornare da questi Paesi solo per motivazioni ben precise: lavoro, salute, studio, urgenza, rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza. Non è possibile spostarsi per turismo.
È possibile rientrare o entrare in Italia per chi ha soggiornato o è transitato dai Paesi dell’elenco E se:
- si è cittadini italiani, dell’Unione Europea o dei Paesi Schengen e loro familiari
- si ha una relazione affettiva comprovata e stabile con cittadini italiani, dell’Unione Europea o dei Paesi Schengen o con persone legalmente residenti in Italia, di cui si deve raggiungere l’abitazione, il domicilio o la residenza del partner.
Per poter entrare in Italia è necessario compilare l’autodichiarazione, raggiungere la destinazione finale con mezzo privato e sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 14 giorni.
Viaggi all’estero da/per il Regno Unito
Spostamenti e transito dal Regno Unito
Dal 9 gennaio 2021 un’Ordinanza ha previsto il divieto di ingresso in Italia per chi ha soggiornato o transitato in Regno Unito nei 14 giorni precedenti all’ingresso in Italia.
I collegamenti aerei sono attivi solo a determinate condizioni, perciò nel caso in cui dovessi partire è sempre bene controllare sul sito ufficiale della compagnia aerea.
Eccezione a questo divieto è fatta a quelle persone che hanno la residenza in Italia da prima del 23 dicembre 2020 e quelle che hanno assoluta necessità di rientrare, sempre che non presentino sintomi compatibili col Covid-19.
Per tutti gli altri è vietato entrare in Italia.
Chi può entrare deve sempre presentare l’autocertificazione e deve inoltre:
- presentare all’atto dell’imbarco il certificato con risultato negativo del test molecolare o antigenico effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia;
- effettuare un secondo test all’arrivo in Italia o entro le 48 ore successive all’ingresso. Se si proviene da Regno Unito e Irlanda con un volo viene fatto all’arrivo in aeroporto;
- sottoporsi in ogni caso a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 14 giorni presso la propria abitazione o dimora previa comunicazione dell’ingresso in Italia all’ASL.
L’equipaggio dei mezzi di trasporto non deve sottostare a questi obblighi, ma deve soltanto sottoporsi al test all’arrivo in Italia o entro le 48 ore successive.
Spostamenti verso il Regno Unito
Il Regno Unito, quindi Gran Bretagna, Irlanda del Nord, isole del Canale, Isola di Man, Gibilterra, basi britanniche nell’isola di Cipro e territori fuori dall’Europa su cui il Regno ha la responsabilità delle relazioni internazionali, rientra nell’Elenco E.
Quindi raggiungere il Regno Unito è concesso solo per motivi di lavoro, salute, studio, assoluta urgenza, rientro presso domicilio, abitazione o residenza.
Viaggi all’estero da/per l’Austria
Entrare o transitare in Italia per chi nei 14 giorni precedenti ha soggiornato o transitato per più di 12 ore in Austria è permesso solo se:
- si presenta all’imbarco la certificazione di aver effettuato nelle 48 ore antecedenti all’ingresso un test molecolare o antigienico a mezzo tampone con risultato negativo;
- ci si sottopone a un test all’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine oppure entro le 48 ore successive all’ingresso in Italia presso l’ASL;
- ci si sottopone a sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario di 14 giorni presso l’abitazione o la dimora qualunque sia stato l’esito del test, dopo aver comunicato il proprio ingresso all’ASL competente per territorio;
- si effettua un ulteriore test allo scadere dei 14 giorni.
Questi obblighi non valgono per alcune categorie:
- equipaggio dei mezzi di trasporto;
- personale viaggiante;
- ai movimenti da/per San Marino e Città del Vaticano;
- ingressi per motivi di lavoro regolati da speciali protocolli di sicurezza;
- chi transita con mezzo privato nel territorio italiano per un tempo massimo di 36 ore, scaduto il quale uscirà immediatamente dall’Italia o si sottoporrà a isolamento fiduciario;
- personale sanitario che entra in Italia per lavoro;
- lavoratori transfrontalieri per motivi di lavoro o per rientro alla propria residenza;
- studenti che ritornano ogni giorno o almeno una volta la settimana presso la propria abitazione;
- atleti, staff di gare, accompagnatori, giornalisti che partecipano a competizioni sportive.
Queste esclusioni sono valide solo nel caso in cui la persona non risulti contagiata. Tuttavia rimane l’obbligo di presentare a chiunque sia deputato al controllo la certificazione di aver effettuato il test con risultato negativo nei 7 giorni precedenti l’ingresso in Italia.
Viaggi all’estero da/per il Brasile
Con l’Ordinanza 16 gennaio 2021 e l’Ordinanza 13 febbraio 2021 (prorogata al 06 aprile 2021) l’Italia ha sospeso il traffico aereo dal Brasile e ha vietato l’ingresso in Italia per chi proviene dal Brasile o vi ha soggiornato/transitato nei 14 giorni precedenti.
A patto che non siano presenti sintomi legati al Covid-19 queste regole non si applicano a:
- residenti in Italia da prima del 13 febbraio 2021;
- chi viene autorizzato dal Ministero della Salute italiano indipendentemente dalla residenza;
- chi deve raggiungere domicilio, abitazione o residenza dei figli minori.
A queste persone è concesso l’ingresso presentando in aeroporto l’esito negativo del tampone effettuato nelle 72 ore precedenti all’ingresso in Italia. All’arrivo dovranno effettuare un tampone in aeroporto, porto o luogo di confine, altrimenti entro le 48 ore dall’ingresso in Italia. Dopodiché dovranno rimanere in isolamento fiduciario e sottoporsi a sorveglianza sanitaria. Terminato l’isolamento bisognerà effettuare un altro tampone.
Eccezioni alle restrizioni Covid per i viaggi all’estero
Il Dpcm prevede alcune situazioni in cui non si applica l’obbligo di tampone, l’uso del mezzo privato e l’obbligo di isolamento fiduciario e della sorveglianza sanitaria. Questo è possibile se non si manifestano sintomi compatibili con quelli del Covid. Rimane comunque l’obbligo di compilare l’autodichiarazione.
Ecco i casi particolari:
- chi entra in Italia per non più di 120 ore (5 giorni) per motivi di lavoro, salute o urgenza;
- chi transita in territorio italiano con mezzo privato per un periodo massimo di 36 ore;
- i cittadini e i residenti dei Paesi degli elenchi A, B, C e D che entrano in Italia per lavoro. Se nei 14 giorni precedenti l’ingresso c’è stato un soggiorno o un transito dai Paesi dell’elenco C il tampone rimane obbligatorio;
- il personale sanitario che deve esercitare la propria professione in Italia, anche se temporaneamente;
- i lavoratori transfrontalieri in ingresso e uscita dall’Italia per motivi di lavoro e per il rientro nella propria residenza, abitazione o dimora;
- il personale di imprese con sede legale o secondaria in Italia che deve viaggiare all’estero per lavoro per una durata non superiore a 120 ore;
- gli studenti che frequentano un corso in uno Stato diverso da quello di residenza, abitazione o dimora, in cui tornano ogni giorno o almeno una volta a settimana;
- coloro che viaggiano su voli “Covid-tested”;
Nei primi due casi, trascorso il tempo massimo, la persona deve uscire immediatamente dall’Italia oppure sottoporsi a sorveglianza e isolamento.