Il sito siciliano entra a far parte di Google Arts & Culture
Il colossale progetto della piattaforma Google Cultural Institute ha inserito più volte le bellezze italiane sulla sua piattaforma, portando sul web i tesori architettonici che l’Italia conserva.
Google Arts&Culture torna in Italia ed arricchisce il suo database con la mappatura del parco archeologico siciliano della Valle dei Templi di Agrigento, facente parte del Patrimonio mondiale dell’Umanità dal 1997.
I templi dorici del periodo ellenico, che si sono conservati eccezionalmente bene, vengono presentati insieme ad 11 mostre digitali, che contano oltre mille immagini. Lo scopo è di mostrare la storia della Valle dei Templi raccontando gli usi e costumi di quel tempo.
La meravigliosa Valle dei Templi corrisponde all’antica Akragas, nucleo originario della città di Agrigento fondato nel 580 a.C., nonché simbolo della città stessa. Questo parco archeologico e paesaggistico si estende per ben 1300 ettari. Grazie a Google è possibile visitare da casa:
- ben dieci templi di ordine dorico
- tre santuari
- una grande concentrazione di necropoli
- opere idrauliche (giardino della Kolymbetra e gli Ipogei)
- fortificazioni
- parte di un quartiere ellenistico romano costruito su pianta greca
- due importanti luoghi di riunione: l’Agorà inferiore (non lontano dai resti del tempio di Zeus Olimpio) e l’Agorà superiore (che si trova all’interno del complesso museale)
- un Olympeion e un Bouleuterion (sala del consiglio) di epoca romana su pianta greca.
Nei pressi della chiesa di San Nicola, oggi Museo Nazionale, sorgono i resti dell’ekklesiastérion e del cosiddetto Oratorio di Falaride.
La naturale bellezza della Sicilia, a cui tutti siamo abituati, indossa uno dei suoi vestiti migliori con la Valle dei Templi, catapultando i visitatori reali e virtuali in una epoca antica, ma non perduta, e che ha ancora molto da raccontare.